Metodo Ancestrale Naturalmente BIO con in abbinamento Aper Merende

Il biologico è un concetto al quale la nostra società si sta avvicinando pian piano sempre di più, di fatti il nostro paese è uno dei maggiori produttori di biologico al mondo

Questo “locale” della nostra enoteca, vuole essere uno spazio interamente dedicato ai vini “veri”, siano questi biologici, biodinamici, oppure provenienti da agricoltura ragionata; e comunque ai vignaioli, che escludono o riducono drasticamente, l’intervento della chimica nel proprio vigneto.

Personalmente credo che il percorso da fare sia in salita, per due fattori, che principalmente hanno rallentato il percorso del biologico nel recente passato (e qui ritorno esclusivamente nel mio settore): la produzione di vini di basso livello qualitativo, l’alto costo del prodotto finito (chi produce si giustifica adducendo alti costi di produzione!!!).

Sicuramente queste due concause, assieme alla poca sensibilità da parte del consumatore al concetto naturale, hanno fatto un po' da “zavorra” alla causa biologico.

Ultimamente però, stiamo assistendo ad una controtendenza, ossia BIO E’ MODA!

E noi cavalchiamo la moda con il sorriso nel cuore, in quanto BIO CI FA STARE MEGLIO!

Più rispetto per l’ambiente, più rispetto per noi, più forte il legame con il terroir.

Concetto ben più complesso è quello della biodinamica.

C’è chi dice che la biodinamica rappresenti uno stile di vita. Sicuramente lo è nel suo stato più puro.

Dipende dall’approccio che si ha con  essa.

Questa prevede un modus operandi diverso rispetto al moderno (consumistico e globalizzato) modo di agire in campagna.

La Biodinamica è un concetto che nasce con Rudolf Steiner all’incirca nel 1924, anche se in realtà allora non veniva chiamata in questo modo, ma molto pragmaticamente:

 “corsi di agricoltura”.

Steiner crede fermamente che:

“….l'ideale, sarebbe istituire degli organismi agricoli in cui la terra, le piante coltivate e gli animali vivessero in un equilibrio spontaneo e sano; ed afferma che …..in agricoltura si possano fino a un certo punto, stimolare, o eventualmente frenare, queste due azioni polarmente opposte. Questo può avvenire mediante alcuni procedimenti naturali: il trattamento dell'humus con prodotti speciali, l'inserzione nel letame di alcuni ingredienti vegetali fatti ingerire dal bestiame nella sua alimentazione, una ripartizione delle colture in conformità delle esigenze biologiche del terreno, ecc..”

Il concetto è molto ben riassunto dall’amico/vignaiolo Angiolino Maule (Az. Ag. La Biancara – Veneto):

…la coltivazione deve essere rispettosa del "Terroir" (territorio) e del vitigno, evitando forzature come irrigazioni, concimazioni e trattamenti con antiparassitari, sistemici e diserbanti

….Accetto e difendo quello che la terra mi dà senza correggere, aggiungere o sottrarre per avere di più. 

…In cantina credo che la differenza sia ancora più grande, qualche produttore con la scusa di proteggere o migliorare è arrivato ad usare dai sei ai otto prodotti chimici aggiunti al mosto o al vino, non sono d’accordo.

…la coltivazione Biodinamica non permette tutto questo, con i suoi preparati e le tecniche di gestione del suolo, fa esaltare sempre di più le caratteristiche del terreno, lo ravviva. Le piante crescono più forti, si difendono meglio dagli attacchi parassitari e daranno frutti sicuramente più consistenti, gustosi e saporiti. La soddisfazione di produrre vini naturali e nello stesso tempo buoni ti fa stare bene e ti fa guardare in faccia il consumatore con serenità. Ho faticato molti anni per trovare chi potesse capire che cosa vuol dire un vino naturale.  A mia fortuna gli scandali di  “mucca pazza” e altro mi hanno dato un grande aiuto per far riflettere le persone e renderle più sensibili e attente a quello che mangiano e soprattutto bevono. Tratto da www.biancaravini.it.

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